domenica 18 maggio 2014


 

Non è un incidente sul lavoro, è un vero e proprio massacro!






Dichiarazione del Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (DIP) sulla catastrofe nella miniera della città di Soma.



Non è un incidente sul lavoro, è un vero e proprio massacro!

Gli assassini dei minatori ne rendano conto!

Abbasso il governo!

Per uno sciopero generale fin quando non saranno soddisfatte tutte le richieste!

Diciamo la verità alla gente sul numero dei morti!

Per una Commissione d’inchiesta indipendente che faccia luce sulle cause del massacro!

Fermiamo lo stato d’emergenza di fatto a Soma!

Che i padroni ed i dirigenti della criminale compagnia mineraria siano arrestati immediatamente!

Per la nazionalizzazione della miniera di Soma sotto il controllo dei lavoratori!

Basta privatizzazioni! Per la rinazionalizzazione di tutte le miniere! Il settore privato non deve avere accesso alle miniere!


La classe lavoratrice turca è colma di un dolore indescrivibile, Abbiamo sacrificato centinaia di figli e fratelli sull’altare della voracità del capitale. Gli amari frutti delle politiche portate avanti dal governo dell’AKP per oltre una decade, la privatizzazione, il subappalto, la desindacalizzazione, il disinteresse per la salute dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro, la generale tendenza a calpestare tutte le conquiste ed i diritti acquisiti dalla classe lavoratrice, sono chiari a tutti: centinaia di fratelli operai saranno per sempre sepolti sotto terra, dove ogni giorno scendevano a guadagnarsi il pane. Siamo pieni di un dolore inimmaginabile! Noi, Partito Rivoluzionario dei Lavoratori, porgiamo le nostre condoglianze alla gente di Soma e, soprattutto, alle famiglie ed ai parenti dei lavoratori deceduti.


Non si tratta di una coincidenza, e nemmeno di destino. Quanto è accaduto è palese: i padroni legati al governo dell’AKP hanno fatto il loro tempo! Questa è l’epoca che stiamo attraversando! Zafer Çalayan, ex ministro del commercio, ora fuori dal governo perché si è scoperto aver ricevuto, un orologio Philippe Patek da 250.000 dollari come tangente da un criminale che si occupava di traffici illegali tra l’Iran e la Turchia, in cambio di protezione, era solito girare il mondo per promuovere la Turchia, vantandosi che “i miei lavoratori sono così docili da lavorare più a lungo di chiunque altro, per un salario più basso e senza mai mettersi in malattia”!


Tutti i capitalisti, stranieri e locali, si sono energicamente protessi da spese “inutili” (!) che avrebbero abbassato i loro profitti. Nessun pagamento degli straordinari, nessuna sicurezza sociale, la forza lavoro divisa dall’uso di una moltitudine di subappaltatori nei luoghi di lavoro, i salari sempre più bassi, nessuna retribuzione di anzianità, e soprattutto tutte le misure necessarie per la salute dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro comodamente accantonate”


Questa è la base del tanto decantato PIL di diecimila dollari pro capite! Per far arricchire i padroni devono morire i lavoratori!


Non si tratta di un incidente! E’ la logica conseguenza di politiche perseguite nella maniera più sistematica e consapevole per oltre un decennio, in realtà persino da più tempo.


Si tratta di un omicidio collegato al lavoro. E di omicidio intenzionale, se è per questo. La Turchia risulta prima in Europa e terza a livello internazionale per gli “incidenti” sul lavoro. Ogni anno seppelliamo circa un migliaio di lavoratori per soddisfare la sete di profitto del capitale. Se un governo non muove un dito per porre fine a questa situazione, allora si tratta di omicidio intenzionale! Ecco perché l’omicidio di lavoro a Soma deve essere chiamato, giustamente, massacro!


Nonostante l’obbligo di una giornata lavorativa massima di sette ore e mezzo nelle miniere, i lavoratori hanno raccontato di lavorare anche undici ore. Il motivo per cui non si può stabilire il numero di lavoratori intrappolati nella miniera è che molti lavorano a nero. Alcune delle famiglie in attesa che i loro cari venissero estratti vivi hanno detto ai nostri compagni che là sotto hanno figli di quindici anni! Il fatto che il Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali abbia asserito che questa miniera in particolare sia stata soggetta a tutti i controlli necessari dimostra che egli agisce in combutta coi padroni della miniera per coprire la loro responsabilità nell’accaduto. C’è un crimine, e c’è il rischio che questo crimine sia oscurato!


I sospettati devono essere arrestati! Non qualche ingegnere o caposquadra di basso livello, ma i padroni ed i loro dirigenti!


Non c’è scampo! La classe lavoratrice, l’operaio, il povero della campagna ed il povero della città, il pensionato, le donne, i giovani, tutti gli oppressi, tutti quelli che hanno partecipato alla rivolta popolare dell’estate scorsa, tutti noi dobbiamo muoverci per liberarci di questo governo e delle sue politiche che non conoscono confini nella difesa degli interessi dei capitalisti. Abbasso il governo!


Il governo sta cercando di oscurare la prova di questo crimine, Sta tentando di imporre a Soma uno stato di emergenza di fatto. Il numero dei morti è stato sistematicamente nascosto fin dal primo momento. Mentre le fonti governative insistevano su cifre sotto i 20, il sindaco di opposizione di Manisa, la provincia in cui si trova il distretto di Soma, ha parlato di 175 vittime, cifra che ora pare essere solo una prima stima. I lavoratori di Soma parlano di numeri oltre i 201 che ha ora tardivamente ammesso il Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali.


Ora il governo sta nascondendo i cadaveri, inviando i corpi nelle loro città natali e ricorrendo a tutti i tipi di stratagemmi per nascondere la verità al popolo. Si stanno in tutta fretta trasferendo truppe a Soma. Il governo sta preparando a chiudere un occhio verso i veri criminali ed a reprimere la gente di Soma! Giù le mani dalla gente di Soma, che già sta soffrendo per la morte dei loro cari! Basta con l’imposizione di uno stato di emergenza di fatto sulla città! I nostri martiri della classe lavoratrice devono avere una cerimonia funebre collettiva!


Non dobbiamo credere alle cause del massacro ed al numero dei morti riportati dal governo. Deve essere creata una Commissione d’inchiesta indipendente, che includa, tra gli altri, rappresentanti del movimento sindacale e organismi professionali e associazioni forensi di ingegneri e fisici, ed a questa commissione si deve garantire l’accesso a tutte le informazioni e prove.


Deve essere rivista l’intera industria mineraria. Devono essere prese, sotto il controllo dei lavoratori, tutte le misure necessarie a dotare le miniere di sicurezze lavorative. Devono immediatamente cessare le privatizzazioni. Tutte le miniere che in passato sono state privatizzate, devono essere di nuovo nazionalizzate.


I subappalti devono essere vietati! Sicurezza sul lavoro per tutti! Tutti gli ostacoli posti sulla via della sindacalizzazione devono essere rimossi! Giù le mani dal regime di retribuzione di anzianità! Che sia ritirato il progetto di legge sulle agenzie interinali!


Il lavoratore non è uno schiavo! Si uniscano alla lotta, ora, tutti coloro che si rifiutano di essere i tirapiedi della classe capitalista! Cambiamo questo ordine sociale! Solo un governo di lavoratori ed operai può proteggerci di fronte alla morte!


Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (DIP)

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