mercoledì 30 aprile 2014

PER UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA,

PER UN PRIMO MAGGIO RIVOLUZIONARIO!

 



Come Partito Comunista dei Lavoratori il nostro pensiero in questa giornata di lotta va ai tanti compagni che hanno dato la vita, in tutte le parti del mondo, per la necessità storica del socialismo e della lotta anticapitalistica.
Denunciamo le burocrazie sindacali, colpevoli di prostituire la massa dei lavoratori per i propri fini economici.

Da Comunisti e da Internazionalisti crediamo che questa giornata sia una giornata di rivolta nei confronti del lavoro salariato, della disoccupazione, delle politiche di austerity che gravano pesantemente sulle classi subalterne.

Ripudiamo apertamente il mostro della collaborazione tra le classi e ricordiamo che la società capitalistica è divisa in sfruttatori e sfruttati e che la lotta dura, senza compromessi, priva di pacifismi e ricca di odio di classe sia l'unica salvezza per i deboli calpestati quotidianamente.
Pubblichiamo un breve articolo di Rosa Luxemburg sulle origini del primo Maggio.
                 
                                                                                                               PCL Frosinone.



Rosa Luxemburg

Articolo pubblicato sul giornale polacco Sprawa Robotnicza nel 1894.

La felice idea di utilizzare la celebrazione di una giornata di riposo proletaria come un mezzo per ottenere la giornata di lavoro di 8 ore [1] è nata dapprima in Australia. I lavoratori decisero nel 1856 di organizzare una giornata di arresto totale dal lavoro, con delle riunioni e degli svaghi, allo scopo di manifestare per la giornata di 8 ore. La data di questa manifestazione doveva essere il 21 aprile. All'inizio, i lavoratori australiani avevano previsto ciò unicamente per il 1856. Ma questa prima manifestazione ebbe una tale ripercussione sulle masse proletarie d'Australia, da stimolarle e portarle a nuove campagne, che fu deciso di rinnovare questa manifestazione ogni anno.


Di fatto, cosa potrebbe dare ai lavoratori più coraggio e più fiducia nelle loro proprie forze di un blocco di massa del lavoro che essi stessi hanno deciso? Cosa potrebbe dar più coraggio agli eterni schiavi delle fabbriche e delle officine del raduno delle proprie truppe? Dunque, l'idea di una festa proletaria fu rapidamente accettata e, dall'Australia, cominciò a espandersi ad altri paesi sino a conquistare l'insieme del proletariato mondiale.
I primi a seguire l'esempio degli australiani furono gli Stati uniti, Nel 1886 essi decisero che il 1° maggio sarebbe stata una giornata universale di sospensione del lavoro. Quel giorno, 200.000 di loro abbandonarono il lavoro e rivendicarono la giornata di 8 ore. Più tardi, la polizia e le persecuzioni legali impedirono per anni ai lavoratori di rinnovare manifestazioni di questa ampiezza. Tuttavia, nel 1888 essi rinnovarono la loro decisione fissando la prossima manifestazione al 1° maggio 1890.

Nel frattempo, il movimento operaio in Europa si era rafforzato e animato. La più forte espressione di questo movimento intervenne al Congresso dell'Internazionale Operaia nel 1889 [2]. A questo Congresso, costituito da 400 delegati, fu deciso che la giornata di 8 ore doveva essere la prima rivendicazione. Al che, il delegato dei sindacati francesi, il lavoratore Lavigne [3] di Bordeaux, propose che questa rivendicazione si esprimesse in tutti i paesi con la sospensione dal lavoro universale. Il delegato dei lavoratori americani attirò l'attenzione sulla decisione dei suoi compagni di fare sciopero il 1° maggio del 1890, e il Congresso fissò per questa dta la festa proletaria universale.

In questa occasione, come trenta anni prima in Australia, i lavoratori pensavano verosimilmente a una sola manifestazione. Il Congresso decise che i lavoratori di tutti i paesi manifestassero insieme per la giornata di 8 ore il 1° maggio 1890. Nessuno parlò della ripetizione della giornata senza lavoro per gli anni successivi. Naturalmente, nessuno poteva prevedere il successo brillante che quest'idea avrebbe avuto e la velocità con la quale essa sarebbe stata adottata dalle classi lavoratrici. Tuttavia, fu sufficiente manifestare il 1° maggio una volta soltanto affinché tutti capissero che il 1° maggio doveva essere una istituzione annuale e perenne.

Il 1° maggio rivendicava l'instaurazione della giornata di 8 ore. Ma anche dopo che questo scopo fu raggiunto, il 1° maggio non fu abbandonato.

 Finché durerà la lotta dei lavoratori contro la borghesia e le classi dominanti, finché tutte le rivendicazioni non saranno soddisfatte, il 1° maggio sarà l'espressione annuale di queste rivendicazioni. E, quando sorgeranno giorni migliori, quando la classe operaia del mondo avrà conquistato la sua liberazione, allora probabilmente anche l'umanità festeggerà il 1° maggio, in onore delle lotte accanite e delle numerose sofferenze del passato. 

 




NOTE

[1] L’uso era allora una giornata di lavoro di almeno 10-12 ore al giorno. 

[2] Si tratta del primo congresso della II Internazionale.



[3] Raymond Lavigne (1851- 1930), militante politico e sindacalista.


domenica 27 aprile 2014

1° Manifesto degli Arditi del Popolo (30 giugno 1921)



Arditi!
Getto il petardo dell'adunata.
In quest'ora livida di raffiche e torbida di avvenimenti, lancio il nostro grido "all'erta". L'ardito che ha l'iniziativa radicata nell'animo, ha atteso pazientemente appartato e adesso vede il suo momento propizio.
Eccoci qua al fine in piedi: restammo nell'ombra pensatori di un sogno sconfinato, ma ora sorgiamo tremendi e ammonitori verso chi ci insidiò lungamente.
Eravamo alle nostre case, ai nostri lavori, alla santità della vita, sentimmo sulla piazza rumor di conflitti, udimmo individui immeritevoli fare un monopolio del nostro nome luminoso. Come fummo arditi in battaglia, arditi nei compiti civili, con l'istinto insofferente radicato nell'animo, noi siamo sempre i ribelli. Il sovversivismo con la sua amara ebbrezza ci istiga ad assumerci il grave compito di una morale di resurrezione e di emancipazione.
Possiamo serrare adesso le nostre file, forti del nostro pensiero e sicuri del nostro braccio di lavoratori.
Bisogna abbattere le vecchie cariatidi e i nuovissimi puntelli, i villosi ruderi e i nuovi architravi.
Il vecchio palazzo non regge, è necessario raderlo al suolo. Servitevi pure, o nucleo visibile di avversari, del vostro oro accattato o trafugato, a noi basteranno i modesti tributi di tutta la massa popolare.
Alle forze insediatrici dei soldati di ventura opponiamo al fine le nostre salde difese.
Agli arieti si oppongono forti mura guarnite.
Il campo è ormai ben delineato e diviso: lavoratori da un lato, parassiti, energumeni ed aggressori dall'altro. Ebbene: i lavoratori sono fortemente decisi a non lasciarsi più oltre sopraffare; essi hanno reclamato noi che siamo i loro esponenti, forze vive ed agili; e noi abbiamo risposto entusiasticamente all'appello.
E come nei reparti d'assalto, noi figli del popolo fummo animati dal nostro pensiero autonomo, così ora rivendicando la nostra povera onestà siamo la scorta incitatrice all'azione nobile di giustiziere rivendicazioni.
Noi arditi, che non ci vendemmo o prostituimmo, noi che restammo incontaminati dalle morbose imperialistiche passioni, reparto anarchico per eccellenza, rappresentiamo oggi sparpagliati nella vita civile, la pattuglia di punta e di avanguardia di tutte le idee progressiste e ardimentose, consapevoli che ineluttabilmente si dovrà passare per un lavacro sociale rigeneratore.
La vita è per noi una parentesi dentro la morte: siamo tuttora le tempre dei prodigiosi temerari, ed anche avendo le membra stroncate non rifuggiamo dalla lotta in campo aperto e gridiamo il nostro "urrà" di vittoria. Abbattuti i millenari mostruosi idoli, proseguiremo a passo rapido sulla via della civiltà.
Questo è il solo nostro compito, o arditi che lavorate, non altri! Agli incerti diciamo: badate a non lasciare indirizzare il vostro carattere impetuoso verso ideali che a prima vista vi sembrano belli, ma che nascondono sempre l'interesse degli impresari egoisti affondanti nelle loro poltrone.
Noi sovversivi nel senso più vasto della parola, non daremo mai il nostro braccio per le tirannie, non ci lasceremo illudere da scopi che non sono i nostri: e saremo intransigenti selezionatori di chi vorrà essere tra noi.
Rigetto il patriottismo ingordo e speculatore, fieri solo nel nostro orgoglio di razza, rifuggiamo da tutte le beghe nazionalistiche.
Ancora una volta abbiamo avuto, in questi giorni, un esempio ammonitore e struttivo: popolazioni di confine sono barattate; tale fatto ci conferma sempre più come sia dato a pochi uomini di giocarsi i popoli e ci fa conventi che il nostro compito non è chiuso e delimitato: esso è invece ben vasto.
Se il vostro spirito di conquista vi rugge sul cuore, o arditi, meditate profondamente, pensate alla missione di redenzione, missione che non ha per idolo una regione o una espressione geografica, ma ha per campo la patria dell'umanità dolorante.
Ricordate, compagni, se, nuova milizia, volete accettare fieri questo apostolato.
Arditi, lavoratori e proletari oppressi! A noi!

sabato 26 aprile 2014

RIVENDICARE IL DIRITTO ALLA LOTTA!



Riteniamo inaccettabile ed estremamente autoritaria la proposta del Ministro degli interni Alfano di vietare manifestazioni nel centro storico di Roma.
Si sta facendo pubblicità legalitaria sulle spalle delle povere fasce sociali colpite in modo vergognoso dal capitale.
Ergendosi a nuovo sceriffo della politica italiana, vuole finire quello che è già stato cominciato in materia di repressione, si pensi alle occupazioni o alle proteste riguardanti picchetti e blocchi stradali.
Gli ingranaggi repressivi del capitalismo si arricchiranno di altro lubrificante, devono girare al meglio nella sua crisi più grande.
La borghesia non può sopportare qualche blocco stradale, qualche casa giustamente occupata, qualche petardo sparato nelle piazze, ma le classi subalterne devono sopportare licenziamenti, morti sul lavoro, mancanza di servizi, speculazioni edilizie sulla loro pelle,suicidi, repressione, manganelli, lacrimogeni attacchi al Welfare e chi più ne ha più ne metta....
La legalità di Alfano è la legalità della classe capitalistica, della classe che sta provocando tutto il malessere esistente, la classe che conosce solo il profitto.

Non facciamoci ingannare da queste vergognose manovre, rilanciamo la lotta ad ogni ondata repressiva.
Il profitto di pochi non è una necessità, la sopravvivenza di molti si!
                                                                                                                PCL Frosinone.

giovedì 24 aprile 2014


VOLANTINO CHE LA SEZ. DI FROSINONE DISTRIBUIRA' IL 25 APRILE.


mercoledì 23 aprile 2014

“Elezioni e ambiguità, possibili rapporti tra Progetto Ceprano e Casapound?”


Progetto Ceprano Governiamo Insieme, candidato sindaco Roberto Pellegrini, rappresenta nelle amministrative del suddetto comune una grande ambiguità, proponendo di “governare insieme” allo stesso tempo in cui il suo asse politico è nettamente verso destra.
Sostenuta dal locale club Forza Silvio, si fa portavoce della piccola borghesia reazionaria ciociara la cui chiusura mentale è ben nota. Ma cosa ci fa affermare ciò? Sentite cosa ha da dire uno dei suoi esponenti, Arduino Russo, riguardo il potenziamento della polizia locale:
“Pensiamo, ad esempio, a tutte quelle attività di prevenzione e repressione, alla circolazione di extracomunitari presenti nelle prossimità delle attività commerciali nonché tutti quelli che esercitano in maniera abusiva la vendita di calzini e accendini ecc accertandone le identità e i loro permessi. Sarà data e richiesta collaborazione alle altre forze di polizia presenti sul territorio”. TG 24. Info 12 Aprile.

La Lista Progetto Ceprano è così legalitaria che accetta di essere sostenuta da un Club di cui il suo unico ispiratore e ne porta anche il nome cioè Silvio è stato condannato in via definitiva per un reato grave quale la frode fiscale, Ipocriti!!!! Di tutti i reati gravi che vengono commessi in questo territorio, populismo vuole che il capro espiatorio sia come al solito il diverso, l’extracomunitario, il nero, il povero venditore che vive con il guadagno di qualche calzino.
Siamo di fronte alla classica xenofobia con la maschera legalitaria. L’immigrazione è una questione sociale, dovremmo integrare non reprimere. Questa visione dell’immigrazione ci ricorda la nota forza fascista, razzista e antisemita Casapound. Non è che nel “Governiamo Insieme” possano trovare posto o anche solo un sostegno esterno da esponenti fascisti di Casapound?

Ovviamente si tratta di un lecito dubbio, il cui candidato a sindaco Roberto Pellegrini smentirà prontamente se stiamo sbagliando. Ma se non fosse così, sarebbe una fatto intollerabile che un candidato a sindaco, preside di una scuola intrecci rapporti con chi teorizza nell’ombra l’antisemitismo.
Siamo certi che da bravo preside, dovere del quale è dare l’esempio ai propri studenti, sappia bene che certe compagnie sono pericolose e da combattere!

Il Candidato sindaco
Luigi Sorge

lunedì 21 aprile 2014

Una breve storia di Azione Antifascista (AFA) 

Per ricostruire la storia di AFA i compagni della sez. di Frosinone si sono avvalsi di materiale preso e tradotto da numeri del  giornale AFA Fighting Talk. 
La citazione di Valerio Gentili è stata tratta dall'introduzione del suo libro“La Legione Romana degli Arditi del Popolo”.

AFA fu messa su nel 1985 pensata come un fronte di organizzazioni antifasciste. L'organizzazione fascista e principale a questo punto, seguendo la cessione della Fronte Nazionale dopo che la Thatcher prese il potere nel 1979, era il British National Party (BNP), una divisione più estrema del NF. L'antifascismo  fisico e militante ha una tradizione lunga in Gran Bretagna, ricordiamo  la battaglia di Cable Street,  ed  in questa tradizione che AFA è stata creata.

I fascisti, dovunque, erano incontestati, eseguendo campagne di  violenza contro minoranze etniche ed organizzazioni della classe operaia. Prendendo come esempio Liverpool, i pochi tentativi del BNP o NF di tenere marce pubbliche o riunioni nel centro urbano durante gli anni 80 erano state ostacolate da un gran numero di persone, prevalentemente dalla comunità nera. Comunque, questo fallimento di grandi eventi non fermò il BNP che vendeva apertamente giornali nel centro della città , senza essere contestato. Senza essere fermati intrapresero azioni violente contro obiettivi di sinistra, in particolare contro la libreria 'Notizie Da In nessun luogo', amministrata da un collettivo femminista. Dopo alcuni tentativi quasi riusciti di bruciare completamente la libreria, le finestre vengono fracassate un sabato mattina,  probabilmente dopo una vendita di giornali, con i fascisti che si pavoneggiano nella libreria per intimidire personale e clienti. Era ovvio  che qualche cosa doveva essere fatto. Altri attacchi di fascisti  inclusero lo sfondamento delle finestre del Wirral Trades Council .Altre attività in cui era impegnato il BNP riguardavano attacchi a sfondo razziale e sessuale, in particolare contro gli omosessuali.

AFA

AFA  fu creata a  Liverpool nel 1986. A quel tempo, Militant (ora Socialist Party) era ancora  il gruppo di  più forte della sinistra operaia. Né loro, nè il Socialist Workers Party (SWP),  furono interessati ad essere parte di AFA, sebbene entrambi si opponevano alle parate fasciste. Inizialmente gli organizzatori principali di Liverpool AFA furono gli anarchici locali.

Liverpool AFA era soprattutto anarchica - ma non aperta esclusivamente ad essi. Chiunque fosse d'accordo alla 'opposizione fisica ed ideologica al fascismo' poteva farne parte, e molti aderirono. Vennero presi collegamenti con  gruppi anti-razzisti ebrei ed altri, e le riunioni attiravano molti compagni.  Ci furono adesioni anche nel mondo universitario della città.

Il BNP si vantò sempre di aver battuto i rossi nelle strade, specie a Liverpool, decretando la fine dell'AFA.
Tuttavia in una intervista dell' 93 confessarono di essere stati respinti in duri scontri da AFA, e addirittura di essere stati attaccati nelle loro sedi.
Effettivamente questo tipo di azioni erano proprie di AFA in quegli anni.

Nuova organizzazione

AFA originale era crollata nel frattempo, nazionalmente, crollo dovuto ad incompatibili differenze politiche. Gruppi locali (come la Rete Settentrionale) e regionali hanno comunque continuato ad avere contatti tra loro. AFA, lanciò a Londra nel 1989  una riunione, per mettere su una nuova una struttura nazionale. Il rilancio dell' AFA era inteso come un vasto fronte militante, un'alleanza di tendenze politiche  diverse , orientato verso la classe operaia, al fine di arginarne l'influenza fascista.
La prospettiva di classe fu centrale per l'organizzazione, primo perchè i fascisti giocavano, verso gli operai bianchi, la carta del razzismo e in secondo luogo per la loro propaganda contro la disoccupazione.
Oltretutto i fascisti avevano conquistato consensi anche grazie alla disillusione di molti verso le forze della sinistra.
AFA non si limitò a difendere la democrazia, ma propagandò l'idea di un'alternativa radicale al sistema, che doveva essere distrutto e rimpiazzato.

Lo scopo del  fascismo è la distruzione assoluta del potere di classe operaia, e così solamente la classe operaia ha degli interessi nel contrastarlo. AFA, fu d'accordo con questa impostazione, non fu interessata ad alleanze di tipo istituzionale. Collegamenti ci furono con la comunità nera e asiatica, ma la propaganda di AFA era principalmente rivolta dove i fascisti  puntavano ad arruolare.
A livello organizzativo, si decise che AFA sarebbe stata una federazione decentrata basata su una struttura regionale. L'unica struttura nazionale era  un comitato coordinante e nazionale di due delegati per regione, convocato quando era necessario, senza  poteri volti ad imporre decisioni a livello locale.

AFA Londinese a quel tempo fu gestita soprattutto dall'Azione Rossa marxista (Red Action)  in alleanza con elementi dell'anarco-sindacalismo (Direct Action Movement) e con il  Workers Power, di ispirazione trotskista. Tuttavia furono presenti nell'organizzazione molti non allineati ai tre gruppi.

La Rete Settentrionale (originalmente la Rete Antifascista e Settentrionale) era una federazione più sciolta rispetto a quella londinese, comprendeva  Bolton, Liverpool, Manchester, Leeds, York Meridionale, Tyne ed Uso, Preston, ed altri. Tyne ed Uso erano zone molto consolidate dalla presenza di AFA. Del resto, Manchester fu gestito principalmente da Azione Rossa (probabilmente l'Azione Rossa  più forte fuori  Londra); alcuni gruppi, come York, erano independenti, "non allineati." Il resto fu principalmente organizzato da anarchici, qualche volta nella Diga, qualche volta no. La Diga non priorizzò ufficialmente l'antifascismo, sebbene alcuni gruppi di anarchici priorizzarono definitivamente più di altri la lotta antifascista.

Il periodo d'oro.

AFA, ai suoi tempi migliori, non fu soltanto scontri e aggressioni. L'attivismo di AFA comportò periodici e produzione di opuscoli, raccolte di fondi ecc. Molte persone spesero tempo e sforzi in attività di questo tipo.
Attività molto più partecipate delle riunioni.
Ai tempi ci fu anche una collaborazione tra il giornale antifascista "The Searchlight".

Ad un livello regionale e nazionale, le azioni di AFA furono basate sulla dura contestazione alle manifestazioni dei fascisti.
Durante il Remembrance Day, il National Front organizzò la sua presenza per attaccare la comunità nera che manifestava contro l'Apartheid. La pronta risposta dell'AFA fermò i fascisti fisicamente, impedendogli la loro presenza.
Nel nord, nel frattempo la Rete Settentrionale si  mobilitò contro il BNP alla Torre di Clifford, a York. Il BNP scelse la Torre di Clifford perchè era il luogo luogo dove molti ebrei di York furono arsi a morte nel medioevo. La partecipazione di AFA fu altissima, arrivando in grandi bus e scortati dalla polizia.
Successivamente continuarono a muoversi in piccoli gruppi, con macchine e minibus, tattica che si rivelò più efficace, permettendo di recarsi alle manifestazioni fasciste con molta agilità.
Le loro tattiche si rivelarono vincenti anche negli anni successivi, sempre aggiornate e riviste, al fine di riuscire nell'intento. AFA molto spesso riuscì ad ostacolare perfino dei comizi elettorali dell'estrema destra, eventi molto importanti, non soltanto raduni e manifestazioni. Molto spesso saltavano fuori all'improvviso, senza far notare troppo la loro presenza nelle vicinanze, oppure si mobilitavano anche quando sapevano di eventi quasi conclusi, rendendo veramente complicata la propaganda fascista.
La distribuzione dei volantini, ad esempio, non era finalizzata esclusivamente a contraddire la propaganda fascista, bensì anche come scusa legale della loro presenza.
Espandendosi, la rete settentrionale elesse in ogni gruppo locale un delegato, differenziandosi dalla rete londinese.

I molti eventi nazionali dell'AFA in questo periodo sono di grande valore: a Londra il concerto Blood and Honour, fronte musicale ed etichetta nazista, fu contestato  sul nascere quando iniziarono ad organizzarlo pubblicamente, cosi come le altre iniziative antirazziste di AFA ebbero molto successo e grande partecipazione. Furono le più grandi dimostrazioni antifasciste del tempo.

Nel frattempo, capendo da che parte soffiava il vento, il SWP rilancia la Anti-nazi League e i laburisti incominciano anche loro a parlare di antifascismo in maniera più marcata.
Improvvisamente l'area antifascista diventa un terreno dove competere, tuttavia AFA cercò sempre l'unità d'azione, stampando proprio in questo periodo il loro famoso giornale Fighting Talk.
L'attività antifascista incluse anche la musica, con progetti di concerti antirazzisti e negli stadi del calcio attraverso le tifosorie del Leeds, e più tardi Newcastle, Manchester, Glasgow ecc.

Declino

Il declino di AFA ha inizio nella prima metà degli anni '90, a causa di forti dissidi tra le fazioni e i gruppi interni.
Inizialmente ci furono delle polemiche molto dure tra il Searchlight e la componente anarchica dell'organizzazione, polemiche incominciate già negli anni '80.
Successivamente, nel 1993, Red Action prese le distanze da Searchlight accusando la testata di usare AFA per i propri fini editoriali.
Nel frattempo a Glasgow ci furono scontri politici tra Red Action e la componente anarchica, la quale prese le distanze anche a livello organizzativo.
L'ultima grande battaglia ci fu a Waterloo Station, cosi Valerio Gentili ci descrive il periodo : 

 Da allora, furono, piuttosto, le compagini dell’estrema Destra ad avere i 
maggiori problemi nel tenere concerti nella capitale inglese, l’Afa, infatti, impedì che si 
tenesse il concerto degli Skrewdriver, organizzato congiuntamente da B&H e Bnp un paio 
d’anni più tardi e precisamente il 12 settembre 1992. Al termine di quella che sarebbe 
passata alla storia come la battaglia di Waterloo station (dal nome della stazione 
della linea metropolitana) ed in seguito a furiosi e prolungati corpo a corpo nei pressi 
della birreria scelta per l’evento, i camerati londinesi furono costretti ad una poco 
onorevole ritirata dai loro propositi. Quel giorno, parafrasando il nome 
dell’organizzazione Blood & Honour (“Sangue e Onore”) gli antifascisti 
coniarono lo slogan “your blood is my honour” (“il tuo sangue è il mio onore”). 
Due anni più tardi, l’Afa incrinò il mito dello strapotere nello scontro di strada che, 
nel frattempo, si era creato attorno ad una nuova sigla dell’estremismo di Destra 
britannico: Combat 18 (la numerologia scelta, in questo caso, indica la prima e l’ottava 
lettera dell’alfabeto: AH e cioè Adolf Hitler), una compagine di tipo semiterroristico, 
avvezza all’uso di armi da fuoco e materiali esplodenti e in più di un’occasione, utilizzata 
come forza di complemento dai lealisti nordirlandesi dell’Uvf. Il 15 gennaio 1994, l’Afa 
impedì, con un attacco in forze al Little driver pub nell’est londinese, che C18 tenesse un 
concerto in memoria del defunto führer skinhead Ian Stuart."

Tuttavia divisioni interne, l'emarginazione di Searchlight dal gruppo centrale, l'abbandono di altre realtà indipendenti e il declino della rete settentrionale hanno indebolito pesantemente AFA, complice anche la sinistra politica, la quale ha sempre visto di cattivo occhio AFA e la repressione molto dura nei suoi confronti.
Oggi la sigla, venuta meno Red Action, è usata per lo più da militanti anarchici, perdendo molto delle particolarità nazionali che ne avevano fatto una rete tra le più dure e militanti del mondo.


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mercoledì 16 aprile 2014

Sotto indagine il blog dei Compagni del Collettivo Militant.

http://www.militant-blog.org/


Esprimiamo solidarietà ai compagni del collettivo Militant, vessati dalla repressione che sta attraversando il movimento antagonista.
Quando la borghesia si sente minacciata usa qualsiasi metodo per intimorire e fermare l'insorgenza sociale.
E' questo il caso dei compagni di  Militant, a cui riconosciamo, al di la delle differenze, grandi capacità di lotta e di analisi.


Proponiamo qui l'articolo di Militant riguardante il gesto repressivo.

 
Qualche giorno fa il titolare del nostro sito è stato convocato in questura per indagini riguardanti questo blog e l’attività politica del collettivo. Non è certo un’indagine in più o in meno sul nostro conto il problema: da anni siamo destinatari di valanghe di denunce, abbiamo diversi processi aperti e decine di indagini in corso per la nostra attività politica quotidiana, sia come collettivo che come militanti all’interno delle altre organizzazioni di movimento (ad esempio, come militanti dei movimenti di lotta per la casa). Oltretutto, le ultime iniziative politiche, e soprattutto l’individuazione del PD come principale responsabile della costruzione dell’Unione Europea neoliberista, hanno acceso un faro sull’attività del nostro collettivo. Faro fatto di indagini, perquisizioni, intimidazioni sui nostri compagni, che non possono che confermarci che quando si toccano i gangli vitali del potere questo smette di muoversi nella formalità giuridica e passa alla diretta repressione della politicità.

E’ la prima volta però che viene chiamato in causa questo sito, quale organo di controinformazione “problematico” e oggetto di indagine da parte della Polizia. La questione diventa dunque più delicata, perché preannuncia un giro di vite repressivo su un piano diverso e più alto. Ad essere messo in causa non è più questo o quel reato particolare, ma il ruolo pubblico di un sito espressione di un collettivo politico. Insomma, stiamo scivolando verso quel reato d’opinione che da più parti vorrebbe essere codificato legalmente. L’indagine peraltro non potrebbe poggiarsi su alcunchè, visto che tutto ciò che facciamo è pubblico e viene rivendicato apertamente proprio sul sito. Non possiamo non pensare allora che tutto questo attenzionamento sia dovuto non tanto a questo o a quel reato specifico, ma al clima politico generale che si sta abbattendo su una parte dei movimenti, quella parte che più coscientemente sta individuando i responsabili della crisi economica e politica attuale, e nel farlo riesce ad uscire dalla solita dinamica minoritaria interagendo con importanti settori sociali.

Sembrerebbe dunque trattarsi più di una intimidazione, che come tale rigettiamo al mittente. Un goffo tentativo di porre un freno alla dinamica di rivendicazione pubblica delle varie azioni ed iniziative che però, proprio in quanto politiche, necessitano di una cornice politica entro cui riportarle. E in ogni caso, se il livello è quello di reprimere l’opinione espressa nel “contenitore” piuttosto che il contenuto delle varie iniziative, ci sembra necessario evidenziare il salto repressivo non da poco messo in campo. Della serie, non sanno più a cosa attaccarsi.

martedì 15 aprile 2014

Elezioni amministrative a Ceprano.

Accusati di fascismo i fascisti querelano.


Il candidato sindaco Luigi Sorge afferma che il PCL in quanto partito di classe, sarà presente alle comunali non solo a fini propagandistici, ma anche per sbarrare la strada al populismo del M5s e ai fascisti di Casapound.
Casapound si offende, ritenendosi una forza non xenofoba e non fascista ( neanche il coraggio di dire cosa sono realmente...) e querela.

Il comunicato della feccia fascista e il nostro.

                                                                                   
                                                                                                    PCL-Frosinone.


Ceprano – CasaPound risponde a Sorge (Partito Comunista dei Lavoratori).

Troviamo gravissime e deliranti le dichiarazioni di Luigi Sorge (Partito Comunista dei Lavoratori) nei confronti del nostro movimento.
Con la nostra prima pubblica iniziativa nel territorio di Ceprano, svoltasi sabato 22 marzo in piazza Martiri di via Fani, abbiamo aiutato molte famiglie italiane in difficoltà con la distribuzione gratuita di alimenti e decine di persone sono venute a trovarci per sostenerci anche in vista delle prossime Elezioni Europee.
E’ chiaro che tutto questo non va giù a Sorge, consapevole di quanto poco abbiano fatto lui e il suo partito per la città di Ceprano, e per questo è terrorizzato da un possibile confronto politico con Cpi, essendo il suo partito sempre meno seguito da studenti e lavoratori.
CasaPound Italia non ha mai svolto iniziative e non ha mai rilasciato dichiarazioni riconducibili all’antisemitismo e al razzismo, per questo non dobbiamo spiegazioni a nessuno e tanto meno al signor Sorge. Sarà invece lui a doverle dare: i nostri legali sono già al lavoro per avanzare querela nei suoi confronti”.
CasaPound Italia Frosinone e Provincia



Elezioni amministrative 25 maggio 2014, sostieni il PCL, l’unica alternativa!

Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ceprano sarà presente alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio 2014, con una propria lista e con  candidato alla carica di sindaco il compagno Luigi Sorge operaio Fiat Cassino.
Comunichiamo alla cittadinanza che chiunque voglia sottoscrivere la lista del Partito Comunista Dei Lavoratori deve recarsi all’ufficio anagrafe e servizi elettorali c/o il palazzo comunale.
Per quanto riguarda la questione Casapound apparsa sui giornali locali a fine marzo vogliamo precisare quanto segue:
 Non intendiamo scusarci con nessuno, perché nessuno abbiamo offeso accusando Casapound di negazionismo, razzismo e antisemitismo che sono fascisti lo dichiarano essi stessi.
Parlano i fatti, non le chiacchiere di chi non ha il coraggio di professare la sua vera natura.
Riportiamo da REPUBBLICA del 25/01/2013, Pagina: 20, gli articoli di Irene De Arcangelis e Dario Del Porto titolati ” ‘L’ebrea è da violentare’, le minacce di CasaPound ” e ” In sede tra lezioni di molotov e Mein Kampf: ‘La Shoah è un falso, ma non ditelo in pubblico’ “
Napoli, Gennaio 2013. Intercettazioni dei Carabinieri portano alla luce pianificazioni antisemite da Terzo Reich.
Piani riguardanti lo stupro di una ragazza universitaria perchè ebrea, danneggiamento con incendio annesso di una gioielleria di proprietà di un uomo israelita.
Dieci indagati in tutto, tra cui tre canditati alle politiche al tempo dei fatti e uno alle amministrative in quel di Napoli.
Tutti nomi di pezzi grossi dell'organizzazione, non di teppisti capitati in Casapound per caso.
Cinque di loro furono ai domiciliari, due in carcere.

Lo squadrismo.
Firenze, Novembre 2013. Aggressione da parte di dieci militanti di Casapound ai danni di due giovani compagni del nostro partito.
I compagni mentre passavano vicino ad un luogo dove si svolgeva una loro iniziativa sono stati aggrediti, riconosciuti come militanti antifascisti.
Dieci contro due. Con quanto onore.
A distanza di pochi giorni Firenze antifascista, di cui il PCL è una parte militante, ha sfilato per le strade in corteo, passando a pochi passi dalla loro sede in forze, sostenuta da centinaia di antifascisti. E loro non si sono fatti vivi, nonostante la protezione offerta loro dalla polizia. Vigliacchi fino all'ultimo.

La campagna elettorale che ci apprestiamo a fare per noi sarà anche una campagna antifascista nella consapevolezza che: o la classe operaia e i lavoratori irrompono nella lotta di classe con una loro politica anticapitalista, attraendo dalla loro parte le masse popolari impoverite dalla crisi, o ad egemonizzare le masse saranno invece le squadracce fasciste. In altre parole: o rivoluzione o reazione.

Elezioni amministrative Ceprano ( FR )


Candidato Sindaco Luigi Sorge ( PCL )


Comunicato Stampa.


“Elezioni amministrative del 25 maggio 2014, sostieni il PCL, l’unica alternativa!”
Il Partito Comunista dei Lavoratori di Ceprano sarà presente alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio 2014, con una propria lista e con un proprio programma autonomo e indipendente.
Il bilancio fallimentare dell’amministrazione precedente capitanata dal duo Sorge Giovanni (sindaco) e Colucci Marco (vice sindaco) è davanti agli occhi di tutti! Al netto delle vicende giudiziarie del ex sindaco Giovanni Sorge.
Crediamo sia giusto dare a Ceprano e ai/alle cepranesi/e, ai tanti/e compagni/e, un’alternativa di sinistra quale rappresenta il Partito Comunista dei Lavoratori. Il PRC/PdCI, non sarà presente con una propria lista il 25 maggio e quindi già da adesso invitiamo i compagni sia di rifondazione che del PDCI a sostenere la nostra lista.
Ai compagni e agli iscritti di Sel diciamo che questa eterna contraddizione – di bertinottiana memoria – che si portano dietro e cioè quella di stare “all’opposizione” del governo nazionale di Renzi e del PD poi invece amministrano con lo stesso nei comuni, province e regioni non è più sostenibile, possiamo dichiarare senza essere smentiti che oggi più di ieri il PD è un partito liberale, è il partito della borghesia, del padronato italiano contro i lavoratori contro i giovani, i disoccupati lo è tanto a livello nazionale quanto a livello locale.
Noi invece pensiamo che c’è bisogno di ricostruire una forte opposizione di sinistra, un fronte di classe per un nuovo protagonismo operaio, sia a livello nazionale che a livello locale e le elezioni del 25 maggio fanno parte di questo percorso un’occasione per ribadire le nostre parole d’ordine: siamo una forza comunista, anticapitalista e antifascista e lo vogliamo riaffermare anche durante la campagna elettorale per l’elezioni del sindaco in un piccolo comune come Ceprano perché il metodo è sempre lo stesso legare le questioni locali alla prospettiva anticapitalista per il governo dei lavoratori!!!
Inoltre il Partito Comunista Dei Lavoratori propone la propria lista come sbarramento a quelle forze reazionarie e fasciste che sono presenti sul territorio cepranese quale il M5S e Casapound. Crediamo che i lavoratori cepranesi non vorranno mai un primo cittadino a 5 stelle come il sindaco sceriffo di Pomezia targato 5 stelle: “Un gruppo di lavoratrici della scuola Trilussa di Pomezia ( Roma) si sono ribellate. Il loro salario di 700 euro verrebbe ridotto a 200 euro, il loro orario da 6 ore ad una e mezza. Insopportabile.
Contro questa provocazione, le lavoratrici hanno occupato la scuola. Ma il sindaco sceriffo a 5 Stelle ha immediatamente invocato il ripristino dell’”ordine” rivolgendosi alla forza pubblica. La polizia è intervenuta con brutalità sfondando il cancello della scuola, caricando le lavoratrici, sbattendo la testa di una di esse contro il muro, e costringendola al ricovero in ospedale.
Il sindaco ha lodato l’intervento della polizia perché “è importante che non si creino situazioni di disagio per le famiglie degli studenti”.
In più ha annunciato che procederà alla denuncia contro le lavoratrici manganellate, invitandole a “cercarsi un avvocato”.”
Casapound, coloro che si dichiarano i fascisti del terzo millennio, razzisti,negazionisti e antisemiti. Si sono presentati a Ceprano in una iniziativa in Piazza dando vita al più becero populismo per nascondere la loro vera natura, fascista!!!
NOI SAREMO PRESENTI DAVANTI ALLE FABBRICHE, DAVANTI ALLE SCUOLE, NELLE STRADE, NEI QUARTIERI, NELLE PIAZZE E NEI MERCATI A CONFRONTARCI FACCIA A FACCIA CON LA GENTE. LO FAREMO A TESTA ALTA, PERCHE’ NON ABBIAMO MAI TRADITO LE ASPETTATIVE DI CHI CI HA DATO FIDUCIA. NON ABBIAMO MAI BARATTATO VOTI PER POLTRONE E NON ABBIAMO MAI RINUNCIATO AI NOSTRI PRINCIPI!
E’ per queste ragioni che la presentazione della nostra lista, può considerarsi come un piccolo successo per tutta la classe lavoratrice.
Quindi invitiamo a sostenere la Lista del Partito Comunista Dei Lavoratori, affinché il 26 maggio, Ceprano non si ritrovi ad avere una amministrazione di tipo liberale, reazionaria o fascista ma un GOVERNO LOCALE DEI LAVORATORI!!!
Partito Comunista Dei Lavoratori
Cellula di Ceprano
Luigi Sorge

lunedì 14 aprile 2014

CARCERE, DENUNCE, RAPPRESAGLIE... LIBERE/I TUTTE/I


Lorenzo, Matteo, Simon e Ugo LIBERI!

Chiediamo la liberazione dei compagni trattenuti a Regina Coeli.
La borghesia e i suoi lacchè non fermeranno la lotta con carcere, denunce e rappresaglie.
Siamo abituati a questo modo di fare, nessuno metterà via le bandiere.

FUORI I COMPAGNI DALLE GALERE!
L'UNICA GIUSTIZIA E' QUELLA PROLETARIA!
                                                                                                                                 
                                                                                                                                PCL-Frosinone.



domenica 13 aprile 2014

12 APRILE... PARTITO RIVOLUZIONARIO E MOVIMENTO.

Alcune lezioni tratte dal corteo.


12 Aprile, no Troika, no al Jobs Act, no al governo Renzi ecc ecc. parole d'ordine che chi si preparava alla manifestazione avrà ripetuto nella testa centinaia di volte. 
Premettiamo che il corteo è stato molto meno partecipato di quello del 19 ottobre, tuttavia con tutte le contraddizioni che si sono riscontrate è stato abbastanza unitario, se non nella tattica di piazza almeno nella rabbia e nella voglia di resistere.
Ovviamente è stato egemonizzato da quell'area che possiamo definire autonoma, e conflittuale "dal basso".
Come compagni del Partito Comunista dei Lavoratori abbiamo partecipato in maniera attiva alla manifestazione, vivendo la piazza da cima a fondo riscontrando una determinazione non sottovalutabile.
Cariche, fermi ed arresti la risposta della borghesia. Nessuno è rimasto sorpreso di questo.
Quali lezioni si traggono dalla giornata del 12?

Potenza e limite della moderna Autonomia.

Come è ben noto le maggiori lotte sociali in Europa vengono portate avanti, a fatica, da reti di militanti autonomi. L'Italia non fa eccezione.
Dall'Autonomia degli anni '70, ai centri sociali degli anni '90 fino alle più moderne forme di autonomia si riscontra una tendenza allo scontro con i rappresentanti della borghesia sul campo. Dalla iniziale violenza dura e cruda delle molotov e del piombo alla violenza con toccata e fuga odierna.
Tuttavia il movimento riesce ancora ad attrarre, a creare conflitto e ad esprimersi con la forza.
Soprattutto creando un'immaginario della protesta radicale che attira i più giovani e volenterosi compagni.
Il grande pregio dell'autonomia consiste nel superare il disfattismo pratico dei riformisti con la cravatta, tuttavia non bastano una manciata di bombe carta ad inceppare la macchina capitalistica.
Non basta la volontà di creare conflitto, in pochi oltretutto, per avanzare concretamente.
Non basta la propria autorappresentanza, sia pure dura e antagonista elevata alla massima potenza.
Concretamente l'elemento che più ostacola l'autonomia nel raggiungere importanti obiettivi è la sua concezione della lotta. Ridotta dalla repressione a conservare i propri spazi, staccandosi da alcune tematiche di classe originarie, in un sistema che sta mettendo al centro della proprio riassetto organizzativo il lavoro salariato molti capisaldi autonomi vengono giù come castelli di sabbia.
Il rifiuto di una strategia a lungo termine, la mancanza persino di un programma minimo, il vivere il comunismo, l'illusione di poter soddisfare dei bisogni in un sistema capitalistico trascina l'area autonoma in una fase di stallo permanente. La massima aspirazione è lo scontro. Oggi portato avanti a fatica.
La nascita del socialismo scientifico è l'inizio del processo organizzativo.
Mai Marx e Lenin si sognarono di lasciare il movimento operaio abbandonato a se stesso, anzi fecero di tutto per saldarlo in una organizzazione capace di elaborare tattica e strategia.
E' riscontrabile soprattutto in Lenin la volontà, messa in pratica vittoriosamente, di unire il proletariato russo in una salda organizzazione, organizzata in maniera molto complessa e capace di costruirsi nella legalità e nell'illegalità.
La vittoria del socialismo in Russia, fu possibile soltanto grazie al partito. Lenin fece degli operai, o meglio dell'avanguardia proletaria dei soldati, dei combattenti, dei professionisti.
Distruggendo teoricamente prima, e praticamente poi lo spontaneismo, il feticismo delle masse e del movimento.
Non è lo spontaneismo la suprema forma della lotta, ma l'organizzazione.
Con buona pace dei volenterosi compagni dell'Autonomia, il loro metodo li porta ad un revisionismo alla Bernstein (il movimento è tutto, il fine è niente) reso meno deprimente da qualche "tarantella" con le guardie.

La necessità del  Fronte Unico e del Partito Rivoluzionario.

La giornata di lotta ci ha riconfermato la correttezza della nostra analisi riguardante l'organizzazione rivoluzionaria. Ovviamente per un fattore indispensabile della lotta al capitalismo : la presenza del movimento operaio organizzato.
Nella società in cui la lotta è tra proletariato e borghesia, l'assenza del proletariato industriale è un pessimo segnale. Ovviamente quando si parla di operai assenti, li intendiamo in maniera organizzata, di massa.
Soggiogato dalle burocrazie sindacali il proletariato industriale è rimasto fuori da una grande giornata di lotta. E continuerà ad essere così se si continua a non considerare il discorso organizzativo.
Pensiamo che il primo passo urgente da fare sia la costruzione di un fronte unico di lotta, unitario e senza divisioni. Organizzare, percorrere l'arduo cammino insieme, di lotta e non elettorale per qualche poltrona di cui non ce ne frega niente.
Assediare per davvero, gestire la piazza in modo unitario resistere con le unghie e con i denti!
Tornando al corteo di ieri, la mancanza di protezione e la sottovalutazione di un nucleo difensivo ha portato allo sgombero di piazza Barberini in maniera veloce e cruenta. Nessuno ha arginato le cariche, perchè nessuno era in grado di farlo.
La polizia rideva beffarda.
La necessità di unire i soggetti in lotta è più urgente che mai!
Il processo organizzativo delle avanguardie, l'urgenza dell'attuale fase imperialista.

A freddo questo è quello che balza subito agli occhi.

ORGANIZZIAMO UN FRONTE UNICO DI LOTTA!
UNIAMO TUTTI GLI SFRUTTATI E GLI ESCLUSI NEL PARTITO RIVOLUZIONARIO,
PER UNA VERA SOLLEVAZIONE, PER VINCERE, PER LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA.

                                                                                                                  PCL-Frosinone

venerdì 11 aprile 2014