venerdì 22 agosto 2014

                               FERGUSON OLTRE LE APPARENZE.


                                                                


Quello che non vogliono dirci dei fatti di Ferguson comincia ad essere chiaro.
La tesi secondo cui la rivolta sia scaturita da fattori esclusivamente razziali non regge alla prova dei fatti. C'è qualcosa di più profondo nei riots di Ferguson, c'è qualcosa di più profondo nella "guerra aperta" scatenata dallo stato nei confronti dei rivoltosi.

La questione razziale negli Stati Uniti si caratterizza come questione di classe. Smentendo le chiacchiere delle democrazie borghesi, i fatti di Ferguson dimostrano chiaramente che razzismo e capitalismo sono in stretta relazione.
Il modo in cui il capitalismo emargina e disciplina le masse nere americane è causa diretta delle sue necessità valorizzative, esso ha bisogno di sfruttare al massimo la forza-lavoro e al tempo stesso intimorire i larghi strati che ne vivono ai margini.

La rivolta di Ferguson si inserisce in questo scenario, l'era del capitalismo in crisi, l'era del riemergere della rabbia delle masse, l'era della presa di coscienza dell'indissolubilità della lotta di classe.

Il proletariato metropolitano statunitense ( miscela sociale di vari soggetti sottoposti allo sfruttamento capitalista) è esploso come in molti altri paesi durante questa crisi. I riots in questione non sono scaturiti dal semplice omicidio di un ragazzo nero ( fatto di per sè ignobile), ma trovano la forza di alimentarsi nel malcontento sociale causato dal sistema affamato di plusvalore. L'omicidio di Micheal Brown è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Siamo di fronte ad una soggettività sociale unita dallo sfruttamento, confusa e solida allo stesso tempo. La massa del XXI° secolo.
La rete della lotta di classe internazionale si arricchisce di nuove maglie sempre più strette, sempre più fitte.

Ribadiamo ancora il nostro pieno appoggio alla giusta lotta portata avanti a Ferguson, esprimendo ancora solidarietà alla famiglia di Micheal e a tutte quelle colpite dalla violenza poliziesca, a tutti gli anticapitalisti d'America.
                                                                                                  
                                                                                                  PCL Frosinone.

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