NON ARRETRARE, CARICA!
No! E' un problema di "ordine pubblico". Le classi subalterne sono uno strato sociale da monitorare, da intimidire, da reprimere.
E' cosa risaputa, se devi reprimere devi farlo bene. E lo stato capitalista, macchina efficiente della repressione, non viene mai meno al suo ruolo. Anzi si migliora.
In vista del "terrificante autunno di lotta" i reparti antisommossa avranno a disposizione spray al peperoncino e telecamerina sulla divisa (già sperimentata per filmare i pericolosi soggetti scesi in piazza il 28 Giugno).
Tutto ci appare molto chiaro, non è altro che una nuova stretta repressiva nei confronti delle migliaia di persone che hanno deciso di sfidare apertamente il capitale, di non stare più ai suoi ricatti, di provare a sentirsi liberi.
Un altro mattone nel muro.
Da marxisti rivoluzionari non possiamo far altro che prenderne atto, anzi, lo facciamo a cuor sereno.
Non ci meraviglia affatto. Ai militanti il danno, al padrone di turno il servizio.
Una cosa soltanto però, quando verrà il turno delle masse, quando saranno loro a presidiare le piazze di certo rideranno dinanzi all'obbiettivo... e non arretreranno.
Oggi bardati e coperti, domani a brutto muso.
Oggi servi e repressi, domani liberi ed eguali.
"Ich war, ich bin, ich werde sein".
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